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Visualizzazione dei post da dicembre, 2021

Satura di Bruna Lucia Giliberto

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 Certi libri non si leggono, si mangiano. Satura è una di queste pietanze verbali. Affinché un susseguirsi ordinato di lettere diventi cibo commestibile, è necessario che le pagine pulsino. Sangue, circolazione, anatomia, respiro: la vita nuda ferve in Satura. È possibile rintracciare un gusto unico in questa vivanda variegata? È lecito individuare delle invarianze nel moto della messinscena? Risponderemo stabilendo delle ricorrenze. È la ricorrenza stessa, come ciclicità, a ricorrere. Il tempo greco, l’uroboro, è protagonista di Satura. Ciò che fu, sarà. Questa legge informa le esistenze dei personaggi. La ripetizione a volte è una prigione, altre volte è un’occasione di riscatto. Circe, fulcro del racconto omonimo, è reclusa nell’attesa e nella cura di Lui. Il passato, il presente e il futuro sono segnati dall’ossessione e dalla scoperta dell’animalità dell’umano: “E ci fu la tigre, il rospo e la falena; il topo, la libellula e il cavallo”. La stessa bestialità guida il tirocinio...

GIORDANO BRUNO: I VINCOLI E L'AMORE

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  Tra il vincolante e il vincolato intercorre un rapporto di interdipendenza. A determinare i rapporti di obbligo reciproco non è, però, la ragione. Contano, d’altro canto, l’impressione, la fantasia, l’immaginazione. In queste dinamiche, ad esempio, il bene in sé non ha importanza: è fondamentale l’opinione del bene. La partita del vincolo si gioca nel campo dell’immaginario. Restando nella metafora calcistica, per fare gol, cioè per vincolare un solo oggetto (o un solo individuo), è necessario uccidere tutti gli altri giocatori. Con le parole di Giordano Bruno: “Chi voglia delimitare il destinatario del vincolo ad un solo oggetto, deve investire fatica nel renderlo svogliato per altre attività o più distanziato dalle preoccupazioni ad esse legate. E invero un’attività gratificante esclude la giustificazione di un’altra: […] chi guarda con molta attenzione si fa sordo”. Il vincolante mette il vincolato in una condizione in cui nulla è rilevante tranne il vincolo stesso. Essere att...

GIORDANO BRUNO: SUI VINCOLI

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  “C’è questa necessità: colui che deve legare deve possedere una teoria universale delle cose, per essere in condizione d’incatenare l’uomo, che di tutte le cose è, per così dire, l’epilogo”. Così comincia il De vinculis in genere di Giordano Bruno. Queste poche righe contengono già diversi concetti chiave dell’opera: la descrizione di colui che genera vincoli; il legame tra universalismo concettuale e dominio dell’altro; la considerazione dell’essere umano, come vertice del mondo naturale. Data la diversità che caratterizza l’umanità, il vincolante deve ritenere il vincolato come “uno stesso soggetto in atto di trasmigrare da forma a forma, di figura in figura; sicché a vincolarlo si devono adoperare continuamente specie sempre nuove di nodi”. Per soggiogare efficacemente qualcuno, è necessario tenere conto della molteplicità e del movimento. Esiste il divenire. L’arte di vincolare è dinamica. Sta di fatto che tutte le relazioni, specie quelle politiche, sono manifestazioni dive...