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Visualizzazione dei post da agosto, 2021

La trappola della Cura: il dominio dei curanti

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  “L’aver cura si rivela così come una costituzione d’essere dell’Esserci”. Con questa frase fulminante, presente in Essere e Tempo , Heidegger sancisce quella che sarà la centralità discorsiva del sostantivo «cura». Questo termine oggi è diffusissimo, non solo in ambito filosofico. Per questo, merita attenzione. Il rimando medico è evidente: si cura ciò o chi è malato. Tra cura e malattia intercorre una relazione fondamentale. Se la cura è un atteggiamento essenziale dell’essere umano, altrettanto essenziale è la malattia che lo affligge. Pertanto, è lecito concludere che il discorso della cura sottintende un’antropologia pessimista. Senza un essere umano dolente di per sé, e non per accidente, il palliativo ricoprirebbe un ruolo di secondo piano. Qui è in campo una logica non dissimile da quella che presiede alla teoria del peccato originale: l’essere umano è dannato, dunque è necessaria la salvezza. Ci sono debitori e creditori. Curanti e curati. Tutti sono malati, in quanto uma...